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A pochi passi dalla piazza Sordello, affacciato sul parco della piazza Virgiliana, il maggiore Museo della diocesi e tra i principali della città, occupa il chiostro trecentesco dell’antico monastero agostiniano di Sant’Agnese, ed è intitolato a uno dei personaggi più ragguardevoli della dinastia gonzaghesca, il venerabile vescovo Francesco (1546-1620), al quale si devono opere tra le più prestigiose che il Museo presenta.

La prima sezione della rassegna è costituita da dipinti e sculture disposti in ordine cronologico, così da richiamare tutte le fasi degli ultimi duemila anni della storia mantovana: i tempi dell’antica Roma, l’alto Medio Evo, la signoria dei Canossa, l’età comunale, la prolungata brillante signoria dei Gonzaga, la dominazione austriaca e (in altre sale, di cui si dirà) la fase successiva sino al presente, con opere tra gli altri di Andrea Mantegna, il Correggio, Bonacolsi l’Antico, Bernardino Campi, Domenico Fetti, Giovanni Baglione, Antonio Maria Viani.

Seguono specifiche sezioni, con opere stupefacenti da tutta Europa e non solo:

  • la serie, la più ricca al mondo, di smalti Limoges;
  • monete antiche, in prevalenza della Roma repubblicana;
  • avori di età etrusca, medievale, rinascimentale e barocca, con esemplari islamici e indiani;
  • mobili di pregio, databili tra il Cinque e l’Ottocento;
  • arredi liturgici, tra i quali un parato cinese e uno spagnolo del Seicento, oreficerie donate dall’imperatrice Maria Teresa d’Austria, capolavori di Giovanni Bellavite, una scultura di Alessandro Algardi;
  • distribuite in due sale, opere strettamente appartenute ai Gonzaga. Tra di esse: tre arazzi fiamminghi, un inconsueto baule da guerra, il celebre Messale di Barbara di Brandeburgo miniato da Belbello da Pavia e Girolamo da Cremona, una scultura marmorea dei Dalle Masegne, dipinti, sigilli di Mantegna e Cellini, nonché tutta l’oreficeria superstite, tra cui l’urna veneziana, il cofanetto parigino, il gioiello bavarese, la stauroteca con smalti bizantini;
  • le celebri armature, la più ricca serie al mondo di età tardomedievale;
  • le ceramiche, in prevalenza mantovane rinascimentali;
  • i sei grandi arazzi realizzati a Parigi sul finire del Cinquecento;
  • lo storico dipinto raffigurante il Concilio di Trento, con altre memorie della diocesi;
  • la più ricca collezione pubblica di tele di Giuseppe Bazzani, il pittore mantovano riconosciuto tra i maestri del Settecento europeo;
  • disposta in quattro sale, una scelta di sculture e dipinti otto-novecenteschi;
  • una serie di grandi icone orientali.

Il Museo si è inoltre dotato di una sala appositamente allestita per ipovedenti e non-vedenti, una sala per conferenze, tre sale per le esposizioni temporanee, bookshop.
A richiesta (rivolgersi alla biglietteria): ascensore per i disabili, laboratorio didattico per le scuole, visite guidate.

 

Visita
Dalle ore 9.30 alle 12 e dalle 15 alle 17.30., tutti i giorni dal mercoledì alla domenica (lunedì e martedì, per gruppi prenotati; chiuso a Pasqua, Natale e Capodanno). Biglietto intero € 6; ridotto € 4 (ragazzi 11-18 anni, oltre i 65, gruppi di almeno 15 persone), bambini sotto gli 11 anni, gratuito.

Recapiti e informazioni:
Museo diocesano Francesco Gonzaga

Piazza Virgiliana 55, Mantova
telefono 0376 320602
email info@museodiocesanomantova.it
sito web www.museofrancescogonzaga.it

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