8-29 settembre 2019
Cesare Lazzarini e la Passione del Cristo
Per quanto non religioso, Lazzarini si è interrogato per tutta la vita sulla figura di Cristo, sulla sua dolente umanità e sul conflitto che il Cristo impersona tra il bene e il male che coabitano nell’uomo. L’identificazione fra il Cristo e l’Uomo – in questo caso l’artista – ha portato Lazzarini a dare spesso al Cristo i suoi stessi lineamenti. La passione di Gesù, in particolare, è al centro di un ampio e complesso ciclo di oli su tavola negli anni Settanta: una selezione di questi quadri, donati al Museo Diocesano nel 2015 dalla famiglia (e in parte già esposti nel 2016), rappresenta, insieme a un’altra serie di opere cristologiche, il cuore della mostra.
Mentre lavorava ai quadri, Lazzarini, negli stessi anni, disegnava infatti più di un centinaio di chine su lucido dedicate ai Vangeli. I primi 33, una selezione del tutto, ancora di proprietà della famiglia e mai esposti in precedenza, integra i quadri, di cui rappresenta un approfondimento diverso. Nei disegni, la dualità del bene e del male, compresenti nel Cristo come uomo e come Dio, è espressa attraverso lo sdoppiamento di Gesù in due figure parallele, una con un’aureola bianca, una con un’aureola nera. La tensione delle figure, la loro sinuosità e il loro intreccio disegnano la profonda compenetrazione di umanità e spiritualità che il cristianesimo dei Vangeli racconta con originaria purezza.
Isabella Lazzarini
La mostra è articolata in diverse sezioni nella città di Mantova.
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