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I corsi del MAST
Il MAST propone in maggio un interessante corso di fotografia, sulle tracce dei grandi maestri di quest’arte.
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MAST CASTEL GOFFREDO

Museo della città. Un percorso tra arte, storia e territorio
Situato a pochi passi dalla piazza, cuore rinascimentale della città, il museo espone una ricca collezione di sculture lignee, tessili, marmi, argenti, codici miniati e incunaboli che, ad oggi, raccontano la storia della comunità dall’Età longobarda alla fine del Cinquecento, durante la quale furono protagonisti i Marchesi Gonzaga, ramo cadetto della dinastia che dominò Mantova. Il percorso evidenzia, inoltre, due temi forti, identitari e fondativi della città, inserita nel territorio dell’Alto Mantovano: l’acqua, elemento naturale determinante nello sviluppo storico, urbanistico ed economico, e la tessitura, attività documentata dal Duecento e sviluppatasi nel Novecento con il distretto industriale tessile, che tuttora celebra Castel Goffredo come “città della calza”. Questo processo “creativo” si accompagna alla valorizzazione dei beni di pregio di proprietà della parrocchia di Sant’Erasmo.
La valorizzazione del museo avviene con visite guidate, attività didattiche specifiche per ragazzi, adulti e famiglie, mostre, corsi, iniziative ludico culturali esclusive e il coinvolgimento delle scuole, destinatarie privilegiate della conoscenza del vasto patrimonio documentario (Archivio Storico Parrocchiale) e librario (Antica Libreria del Clero con opere dal XV al XIX secolo).

 

Percorso espositivo

Prime testimonianze cristiane
Durante il periodo longobardo Castel Goffredo fu un centro “saldamente costruito e forse anche fortificato”. Nelle murature dell’oratorio di San Michele, a sud del centro abitato, sono stati individuati materiali marmorei scolpiti appartenenti al più antico oratorio longobardo, databile al VII secolo, parte di una recinzione presbiteriale. I frammenti sono, ad oggi, la più antica testimonianza della diffusione del cristianesimo a Castel Goffredo.

©Massimo Telò

Castrum Vifredi
Terra di lavoratori, guerrieri e devoti. La sezione illustra l’evoluzione urbanistica della città dal primo insediamento abitativo, il “Castelvecchio”, alla fortezza quattrocentesca, attraverso la congregazione degli Umiliati e l’antica “prepositura” di Sant’Erasmo. Numerosi manoscritti testimoniano l’evoluzione storica di Castel Goffredo, dal periodo “veneziano” fino alla costituzione del feudo dei Gonzaga; la costruzione delle mura dal 1461, attestata da uno splendido stemma marmoreo gonzaghesco, e lo sviluppo della comunità ebraica, che dal 1468, per tre secoli, fu parte attiva della città con un banco di prestito.

Lo stato rinascimentale
Nel 1511 il marchese Aloisio Gonzaga fece di Castel Goffredo la capitale del suo nuovo stato, che comprendeva anche Castiglione delle Stiviere e Solferino. La scelta rispondeva a ragioni difensive ed economiche. In questo contesto anche la nuova piazza assunse caratteristiche rinascimentali, come mostra un video dedicato: su di essa prospettavano, come oggi, gli edifici rappresentativi della città, con vie di accesso lungo ogni lato, chiuse da una visione scenografica. Il palazzo Gonzaga, ora Acerbi, oltre ad essere sede dello Stato, assunse all’epoca il ruolo culturale di corte rinascimentale.

Una città erudita
Tra la metà del Quattrocento e la metà del secolo successivo, oltre agli intellettuali che frequentarono la corte dei Marchesi, tra cui il celebre novelliere Matteo Bandello, citato da Stendhal, nacquero in questa piccola città fortificata uomini di lettere, amanuensi, inquisitori ed editori, la cui fama valicò i confini locali. A loro è dedicata una sala del museo che ospita la ricostruzione di uno scriptorium umanistico, con codici manoscritti e antichi volumi (XV – XVII secolo) oltre a preziose sculture lignee, tra cui una Madonna del XV secolo, opera del veronese Giovanni Zebellana.

La Riforma protestante
Di questo capitolo di storia, che coinvolse per un breve periodo Castel Goffredo con il concorso degli Agostiniani, sono state ritrovate alcune tracce, nonostante il tentativo successivo di occultarle. Nella sala sono esposti alcuni volumi dell’Antica Libreria del Clero pubblicati nel Cinquecento a Basilea, all’epoca baluardo protestante, le cui pagine recano significative tracce di censura e/o autocensura. In tale contesto è esposta l’inedita tela seicentesca con Sant’Agostino che abbatte gli eretici.

La Prepositurale di Sant’Erasmo ex novo
La sezione documenta l’edificazione della nuova chiesa di Sant’Erasmo a partire dal 1516 con il contestuale nuovo arredo, di cui è testimonianza un prezioso calice di fine Cinquecento. La costruzione della nuova fabbrica si collocò in un preciso disegno urbanistico e religioso con il concorso di Carlo Borromeo e del beato Luigi Gonzaga di cui è esposto un ritratto, opera di un pittore fiammingo, commissionato dalla madre.
Il percorso si apre e si chiude con due mostre temporanee.

 

Il museo si presenta quale approfondimento di quanto offre la visita guidata alla città di Castel Goffredo e alla sua chiesa prepositurale.

Visita guidata alla città
Terra di confine tra Bresciano e Mantovano, Castel Goffredo si affidò nel 1337 alla protezione dei Gonzaga e fu a lungo una delle “piccole capitali” dei rami cadetti della casata. Il percorso permette di seguire i perimetri delle due successive cinte fortificate e di comprendere la struttura della città murata. La centrale piazza Mazzini funge da snodo tra il nucleo medievale di Castelvecchio, connotato da strade strette, e la più ampia maglia ortogonale delle vie che si estende a sud della piazza. Su quest’ultima si affacciano le architetture attraverso le quali rileggere la storia della Città, tra cui la cinquecentesca prepositurale di Sant’Erasmo e il palazzo Gonzaga Acerbi chiuso tra il Torrazzo e la Torre civica. Edificato nel 1499 e rimaneggiato nel Settecento, l’edificio fu sede di una florida corte rinascimentale che ospitò capitani di ventura, diplomatici e letterati. A pochi passi dalla piazza, l’ex chiesa quattrocentesca di Santa Maria del Consorzio fu individuata come pantheon dai Gonzaga di Castel Goffredo.

©Massimo Telò

Visita guidata alla chiesa prepositurale di Sant’Erasmo
Affiancata al museo e prospiciente la piazza gonzaghesca, spicca, con il bel tiburio ottagonale tipicamente lombardo, la monumentale fabbrica della cinquecentesca chiesa parrocchiale, la prepositurale intitolata a Sant’Erasmo vescovo e martire. L’interno custodisce opere d’arte e devozione, che arricchirono il tempio nel corso dei secoli, dal quattrocentesco Crocifisso miracoloso al pulpito ligneo autoportante realizzato da Rizzardo Carboni nel 1742, senza tralasciare l’opera pittorica di Giuseppe Bazzani, pittore mantovano di respiro europeo, del bresciano Giuseppe Fali e la pala da altare dedicata al Martirio di Sant’ Erasmo, attribuita alla bottega del veronese Domenico Brusasorzi (1591). Ai dipinti si affiancano gli altari marmorei decorati a commesso dalla bottega fiorentina dei Corbarelli. In sagrestia è a disposizione del visitatore gran parte del patrimonio tessile, costituito da oltre 400 esemplari databili dal XVI al XIX secolo.

 

Visite
– Da mercoledì a domenica e festivi (tranne Natale, Capodanno, Pasqua e mese di agosto);
– da novembre a marzo, ore 10-12.30 e 14.30-17.30; da aprile a ottobre, ore 10-12.30 e 15-18.
– A luglio il museo apre solo sabato e domenica.
– Ogni prima domenica del mese (escluso gennaio) orario continuato, dalle 10 alle 18.
Ingresso € 5; ridotto € 3 (dai 12 ai 18 anni; gruppi di almeno 10 persone; iscritti FAI); gratuito fino a 11 anni, disabile con accompagnatore; 2 insegnanti per classe; MASTAMICI.

Visite guidate
Museo: € 3; prenotazione obbligatoria.
Nei giorni festivi, visite guidate senza prenotazione alle ore 11.00, 15.30 e 16.30 per singoli e gruppi di meno di dieci persone.
Per gruppi e scuole si accettano prenotazioni anche nei giorni di chiusura del museo

Da lunedì a domenica, con prenotazione obbligatoria, visite guidate di: Città di Castel Goffredo € 5; Chiesa prepositurale S. Erasmo € 5; entrambe più MAST, € 10.

Recapiti
MAST – Museo della città

Via Andrea Botturi, 3 – 46042 Castel Goffredo (Mn)
335 5355605, 0376 771006
info@mastcastelgoffredo.it
www.mastcastelgoffredo.it


NEI DINTORNI

Medole, chiesa parrocchiale
La bella chiesa, di impronta basilicale a tre navate su colonne, tra altre opere d’arte presenta due capolavori. Sull’altare centrale troneggia un monumentale dipinto di Tiziano, raffigurante il Cristo che secondo tradizione, nelle ore in cui il suo corpo era chiuso nel sepolcro, accompagnato dalle anime liberate dagli inferi, apparve alla Madre. L’artista realizzò l’opera per la parrocchia di cui prima un figlio e poi un nipote furono incaricati della cura, per interessamento del duca Guglielmo Gonzaga per il quale l’artista aveva lavorato più volte. L’altra opera di grande rilievo è, in una cappella a destra della porta d’ingresso, un gruppo statuario in terracotta policroma, raffigurante, in uno stile che ricorda Andrea Mantegna, il Compianto sul Cristo morto.

©Massimo Telò

Casalmoro, Madonna del Dosso
È intitolato alla Presentazione della Beata Vergine Maria al tempio, questo santuario più noto – per essere stato eretto su un dosso artificiale – col nome di Madonna del Dosso. Gli ha dato origine, agli inizi del Seicento, un fatto prodigioso attribuito alla Vergine, venerata da operai in difficoltà. La chiesa attuale, del 1780, all’interno si presenta in un elegante barocco, che pare già avvertire la compostezza neoclassica. La celebrazione annuale è accompagnata da una festa popolare molto sentita, denominata “sagra della pollastrella”.

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