Bruno Carati, Autoritratto

BRUNO CARATI, MAESTRO D’ARTE E DI VITA

La pittura lombarda tra XX e XXI secolo

a cura di Sabrina Falzone

Francesca Bianucci e Chiara Cinelli

 dal 6 al 16 aprile 2019

Il Museo diocesano Francesco Gonzaga ospita la mostra antologica di Bruno Carati, artista milanese fra i protagonisti della pittura lombarda a cavallo tra XX e XXI secolo.

Nella sua lunga carriera egli ha espresso il proprio talento con molteplici tecniche artistiche: dall’olio su tela e su giornale all’acquarello, fino alla ricerca su cartone e su vetro, manifestando un peculiare gusto cromatico e una straordinaria suggestione per la luce.

Le oltre 30 opere che compongono il percorso espositivo offrono un’ampia rappresentazione della variegata produzione artistica del maestro lombardo. Raccontano tanto l’artista, sensibile interprete del paesaggio e della luce, quanto l’uomo, pervaso da un amore incondizionato per la vita, concepita come un dono sacro da proteggere e onorare giorno per giorno.

L’artista è affetto, sin dalla nascita, da una paralisi che gli ha reso impossibile l’uso delle mani, compromettendo ampiamente anche l’uso delle gambe; per la realizzazione delle sue opere d’arte, ha potuto contare unicamente sulla propria bocca. Ciononostante, con determinazione e coraggio, si è realizzato come uomo e come artista, riscuotendo un grande successo di pubblico e di critica.

“Il Museo Francesco Gonzaga di Mantova dedica grande attenzione agli artisti contemporanei, ospitando numerose mostre dei più significativi – afferma Mons. Roberto Brunelli, Direttore del Museo -. Ciascuno di loro arricchisce i frequentatori del Museo con un proprio sguardo sulla realtà: uno sguardo meditato, denso di notazioni spesso illuminanti e perciò in grado di suscitare emozioni, al di là del mero godimento estetico. Ma difficilmente un artista sa suscitare le emozioni offerte dalle opere di Bruno Carati, specie considerando come sono nate. Il suo autoritratto con il pennello in bocca, prima ancora di richiamare un prodigio della tecnica, è un grande canto alla vita; in un uomo come Carati, prima della sua mirabile sensibilità per il colore e per le forme cui dà origine, spicca quella tenacia che non si arrende alle difficoltà. Egli è dunque un uomo che “pensa positivo” e dunque non stupisce poi il suo sguardo “positivo” sul mondo che lo circonda.  Prodigio dell’arte. Prodigio di un uomo come pochi. Poterlo incontrare, anche solo attraverso le sue opere, un privilegio”.

La curatrice Sabrina Falzone pone l’accento sulla visione solare dell’esistenza che traspare dalle opere dell’artista: “L’arte del maestro lombardo si rivolge a tutti, grazie alla rappresentazione figurativa e alla sua sobrietà narrativa. Sulla tela egli trasferisce i suoi sogni, i desideri e i ricordi, viaggiando attraverso una dimensione onirica, avulsa da sentimenti di angoscia e tensione. Tutte le sue opere trasmettono, infatti, un senso di assoluta serenità, di pace attesa e trovata. L’atteggiamento serafico di Carati si manifesta nel languore atmosferico di tanti suoi paesaggi, nel tepore dei colori e nella quiete della stesura pittorica… La ricercata pittura dei luoghi tanto amati dal maestro, dei cieli sconfinati e delle terre meste rievoca l’armonia verso il cosmo. Rare sono le figure perché si tratta di un linguaggio artistico dal messaggio universale: questo spiega l’esodo dal quotidiano e l’assenza di collegamenti con temi attuali. Indagando lo spazio (i luoghi) e il tempo (la memoria), Bruno Carati crea un mondo ideale dalla parvenza sognante connotato da una spiccata edulcorazione della realtà”.

Francesca Bianucci e Chiara Cinelli, co-curatrici della mostra, affermano: “L’opera di Carati si colloca nel solco della pittura di paesaggio della tradizione lombarda, raccogliendone l’eredità e trovando una propria identità espressiva nel sapiente e armonioso equilibrio tra colore e luce che caratterizza la composizione delle sue immagini. In alcuni lavori, le pennellate brevi e decise infondono un peculiare dinamismo alle forme, accentuato da una luce vibrante che riscalda il colore e delinea il paesaggio; altrove, la forma si fa più sfumata in un’atmosfera di pura rarefazione e il paesaggio, irradiato dalla luce, diventa il riflesso impalpabile dell’animo umano. Inesausto ricercatore di sempre nuove esperienze espressive, l’artista dà vita a un racconto poetico sospeso tra realtà e sogno, che sa emozionare l’osservatore. La luce che pervade queste opere è il simbolo più pregnante della visione positiva che Bruno Carati ha dell’esistenza, di cui è perfetta incarnazione la sua stessa vita”.

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NOTE BIOGRAFICHE

Bruno Carati nasce a Milano nel 1941. Fin da giovanissimo la sua sensibilità lo porta ad interessarsi alla pittura; a soli 13 anni i primi successi inducono molti giornali, fra cui numerose testate straniere, ad interessarsi di lui. Fra queste, la UNITED PRESS NEWPICTURES di New York. In circa 15.000 sale cinematografiche di tutto il mondo venne proiettato un documentario sulla sua vita, ed anche la RAI Radio Televisione italiana gli dedicò una puntata di “Anche oggi è Domenica” (1956). Sempre nello stesso anno l’Associazione Internazionale Artisti che Dipingono con la Bocca o col Piede – V.D.M.F.K. – (con sede nel Liechtenstein), lo assume con delle “borse di studio” finché, nel 1961, entra a farne parte in qualità di “Membro”.

Da allora i suoi dipinti sono esposti nelle numerosissime mostre internazionali che la V.D.M.F.K. organizza in tutte le più importanti città del mondo. Per citarne alcune: Roma, Milano, Lugano, Ginevra, Monaco, Madrid, New York, Toronto, etc. In occasione di Rassegne d’Arte Contemporanea, alle quali Bruno Carati è invitato a partecipare con i suoi dipinti, nonché nel corso delle sue numerose esposizione personali, in Italia e all’estero, Bruno Carati riscuote grande successo di critica e di pubblico.

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Bruno Carati. Maestro d’arte e di vita.
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